Il valore di una vita costruita, non regalata

Pubblicato il 24 dicembre 2025 alle ore 07:00

Il 24 dicembre è uno di quei giorni sospesi.

Tutto rallenta, le luci si abbassano, le persone tirano le somme.

È il momento in cui ci si guarda dentro con più onestà del solito.

 

In questi giorni penso spesso a una cosa: il valore di ciò che non ci è stato regalato.

 

Viviamo in un’epoca che ci mostra solo il risultato finale.

Il successo, la libertà, i numeri, lo stile di vita.

Raramente ci viene mostrato il prezzo.

 

Eppure, c’è una differenza enorme tra una vita “ricevuta” e una vita costruita.

 

La vita costruita è scomoda.

Richiede scelte che non fanno rumore, rinunce che nessuno applaude, disciplina quando l’entusiasmo manca.

È fatta di mattine in cui non hai voglia, ma fai comunque.

Di decisioni prese quando sarebbe stato più facile rimandare.

 

Ma proprio per questo ha un valore diverso.

 

Quando costruisci qualcosa mattone dopo mattone, impari a rispettarlo.

Non lo sprechi.

Non lo dai per scontato.

Non lo affidi al caso.

 

Una vita costruita ti insegna chi sei davvero, perché ogni passaggio ti ha richiesto di prendere posizione.

Non sei lì per fortuna.

Sei lì perché hai scelto di esserci.

 

E forse il regalo più grande che possiamo farci, oggi, non è un oggetto.

È una promessa silenziosa:

continuare a costruire, anche quando nessuno guarda.

 

Buona vigilia.

A chi non ha avuto scorciatoie.

A chi sta ancora mettendo fondamenta.

A chi sa che il vero valore non è essere arrivati, ma essersi costruiti.

Ivan Minervini