Copiare è l’atto dei poveri di spirito.
È la firma invisibile di chi non ha né identità né coraggio.
E il paradosso è questo: chi prova a imitare qualcun altro… si brucia da solo.
Perché chi copia perde due volte:
la prima quando rinuncia a essere se stesso,
la seconda quando si accorge che non diventerà mai la persona che invidia.
Io nella mia vita ho visto di tutto:
gente che ha provato a prendere il mio stile,
il mio tono, le mie idee, persino le mie cicatrici.
Hanno provato a replicare quello che creo, come se la mia identità fosse un filtro da applicare.
Ma c’è una verità che non riusciranno mai ad aggirare:
l’originale non è duplicabile.
Perché dietro un nome, un brand, un suono, c’è un percorso mentale che non è replicabile.
Ci sono notti, perdite, sangue, strategia, guerra.
Cose che non puoi rubare, né copiare.
Chi copia vive con il terrore che l’originale si muova.
Perché basta un mio passo avanti e loro tornano indietro di dieci.
È la legge naturale dei creativi veri:
tu inventi, loro inseguono.
Tu evolvi, loro ristagnano.
Tu cresci, loro scompaiono.
Io non combatto contro i copioni: li lascio lavorare gratis per me.
Perché ogni volta che tentano d’imitarmi, confermano una sola cosa:
il mio standard è la loro ossessione.
Il futuro si costruisce sulle idee, non sulle imitazioni.
Il mio impero nasce da ciò che creo, non da ciò che inseguo.
E chi vive provando a essermi “simile”…
passerà il resto dei suoi giorni a inseguire una persona che non raggiungerà mai:
me.