Perché non faccio networking, costruisco legami

Pubblicato il 25 novembre 2025 alle ore 07:01

Viviamo in un’epoca in cui tutti parlano di “networking” come se fosse la chiave magica per il successo.

Scambiano biglietti da visita, aggiungono contatti a caso, mandano messaggi copia-incolla, si infilano in gruppi dove nessuno conosce nessuno… e lo chiamano “costruire relazioni”.

 

Io no.

Io non funziono così.

E non voglio funzionare così.

 

Perché il networking è quantità.

I legami sono qualità.

 

Il networking è collezionare persone.

I legami sono riconoscersi.

 

Il networking cerca vantaggi.

I legami costruiscono imperi.

 

Io non sono interessato ad accumulare contatti che non valgono nulla.

Non mi serve riempire la rubrica di nomi che spariscono quando serve davvero.

Non rincorro approvazioni, non inseguo cerchi sociali, non cerco “connessioni strategiche” con chi pensa solo a sé.

 

Preferisco una cosa sola:

legami veri, rari, solidi, provati dai fatti.

 

Un legame non nasce perché ti seguo sui social.

Nasce perché ti osservo, ti ascolto, ti valuto.

Nasce perché, quando cade il silenzio, tu resti.

Nasce perché dimostri quello che dici.

Nasce perché hai spine, non perché hai applausi.

 

Per me, un legame è un investimento emotivo e mentale.

Richiede cura, rispetto, coerenza.

Richiede tempo.

Richiede verità.

E soprattutto: richiede reciprocità.

 

Le persone che fanno rumore spariscono.

Quelle che fanno poco ma fanno bene, restano.

 

È per questo che non faccio networking:

perché non ho bisogno di una folla.

Ho bisogno di pochi, ma letali.

Pochi, ma veri.

Pochi, ma giusti.

 

I legami che costruisco hanno un peso, non un prezzo.

Hanno radici, non apparenza.

Hanno storia, non convenienza.

 

Il networking ti apre porte.

I legami ti costruiscono muri portanti.

E un impero senza muri portanti… crolla.

 

Io ho scelto diversamente.

Ho scelto di costruire, non collezionare.

Ho scelto la qualità, non il rumore.

Ho scelto i legami, non le relazioni di superficie.

 

E, come sempre, questa scelta mi ripaga.

Nel silenzio.

Nella lealtà.

Nella continuità.

Nella forza invisibile di chi resta — quando tutti gli altri svaniscono.

Ivan Minervini