Ogni volta che lavoro alla mia musica, non sto semplicemente componendo, mixando, masterizzando, piegando il suono e le voci al mio volere: lo sto ricodificando.
Ogni parola, ogni pausa, ogni nota è un segnale dentro un sistema di frequenze e simboli.
Le mie canzoni non parlano: comunicano in codice.
Ci sono persone che ascoltano per ballare.
E poi ci sono quelli che ascoltano per capire.
A loro,
i miei brani parlano in un linguaggio che non ha bisogno di essere tradotto — basta sentirlo nelle ossa.
Per esempio
il mio sax e la mia chitarra elettrica non sono solo strumenti: sono una firma sonora, una presenza che dice che “sono io” anche quando non mi senti.
Il messaggio nascosto è la disciplina: il silenzio non è assenza, è preparazione alla conquista.
Ogni titolo, ogni beat, ogni sfumatura ha un significato preciso, ma non per tutti.
C’è chi balla — e chi decifra.
C’è chi ascolta — e chi entra.
Dentro ogni brano ho lasciato tracce, simboli, parole che hanno due sensi:
uno per il mondo,
uno per chi sa leggere tra le righe.
Io non scrivo per essere capito.
Scrivo per chi sente.
Per chi riconosce il battito dietro al rumore.
Le mie canzoni sono chiavi.
Chi riesce ad aprirle, non ascolta solo musica: legge la mia mente, la mia strategia, il mio passato e il mio futuro.
Perché dietro ogni barra c’è una confessione mascherata,
una lezione nascosta,
una verità che non si spiega — si scopre.
DJ ♤ IVAN PRODUCTION’S ®
— la mia musica non si traduce, si decifra.
— chi comprende il messaggio, entra nell’Impero.
Non c’è bisogno che ti dica dove cercare:
se appartieni al codice, lo trovi da solo.