Come riconosco l’invidia dagli occhi

Pubblicato il 22 novembre 2025 alle ore 06:42

Gli occhi non mentono.

Mai.

La voce può modulare, le parole possono mascherare, i gesti possono essere allenati.

Ma lo sguardo?

Quello tradisce tutto: l’invidia, la frustrazione, la rabbia, il desiderio di essere te al posto loro.

 

Come riconosco l’invidia dagli occhi?

Semplice: perché è uno sguardo che ho visto per tutta la vita.

Ed è sempre uguale.

 

 

1. Lo sguardo che ti misura


Non è ammirazione.

È un check-up emotivo travestito da cortesia.

Ti guardano come per capire “quanto vali” e, soprattutto, perché non vali meno di loro.

È il primo segnale: l’insicurezza travestita da analisi.



2. Lo sguardo che si illumina quando sbagli


Questo è il più disgustoso.

Appena inciampi, anche un millimetro, gli brillano gli occhi.

Non perché gli importi di te:

gli importa che tu non sia perfetto.

L’invidia esulta in silenzio.

 

 

3. Lo sguardo vuoto quando fai qualcosa di grande

 

Ti osservano senza emozione, come se stessi leggendo un foglio bianco.

Fingono indifferenza, ma dentro stanno crepando.

Lo riconosco perché è uno sguardo che non sa celebrare:

sa solo confrontarsi e rosicare.

 

 

4. Lo sguardo veloce, tagliente

 

Gli occhi scattano su di te e poi via, subito.

È il riflesso automatico di chi ti teme ma non vuole farti capire che ti teme.

È l’invidia più profonda: quella che non parla, ma scappa.

 

 

5. Lo sguardo che cerca di intimidire

 

Tentano di tenerti il contatto visivo più a lungo del normale, come un “duello”.

Non ci riescono mai.

Perché chi ti invidia non può sostenerti:

ti guarda cercando potere, ma trova solo la tua solidità.

 

 

 

L’invidia la leggo dagli occhi perché gli occhi rivelano ciò che la bocca non ha il coraggio di dire.

Più salgo, più la vedo.

Ma non mi tocca:

mi conferma solo che sto andando nella direzione giusta.

Ivan Minervini