La popolarità è una moneta che perde valore troppo in fretta.
Ti applaudono oggi, ti dimenticano domani.
Ti seguono finché gli servi, poi cambiano canale.
L’esclusività invece è un investimento.
Non piace a tutti, ma colpisce chi conta davvero.
Non cerca consenso, ma riconoscimento.
Non ha bisogno di numeri, perché vive di nome.
Chi costruisce qualcosa di raro non corre dietro alle masse:
le lascia parlare, mentre alza il livello.
Perché la vera ricchezza non è avere tutti intorno,
ma avere pochi che valgono quanto cento.
Essere esclusivi significa dire “no” più spesso che “sì”,
significa mantenere standard che gli altri non possono permettersi,
significa saper restare soli piuttosto che mescolarsi nel mediocre.
La popolarità è una stagione.
L’esclusività,
un’eredità.