C’è una frase che sento spesso: “È cambiato.”
Di solito la usiamo quando qualcuno ci delude, ci ferisce o smette di corrispondere all’immagine che avevamo costruito di lui.
Ma la verità è un’altra, più scomoda e più onesta:
le persone non cambiano, si rivelano.
All’inizio siamo tutti bravissimi.
A mostrare il lato migliore, a trattenere le ombre, a dire le cose giuste al momento giusto. Non sempre per malizia: spesso per paura di non essere accettati.
Poi il tempo passa.
Arrivano le difficoltà, le scelte, le responsabilità. E lì succede qualcosa di inevitabile: le maschere iniziano a scricchiolare.
È in quel momento che le persone non diventano qualcun altro.
Smettono di fingere.
Chi è coerente resta coerente.
Chi è superficiale prima o poi lo dimostra.
Chi rispetta davvero, continua a farlo anche quando non gli conviene più.
Il punto non è giudicare.
Il punto è osservare.
Perché quando qualcuno si rivela, non lo sta facendo contro di noi.
Lo sta facendo per la verità.
E la verità, anche quando fa male, ha un enorme vantaggio:
ci libera dalle illusioni.
Accettare che le persone si rivelano – e non cambiano – è un atto di maturità emotiva.
Significa smettere di aspettarsi versioni future che molto probabilmente, non arriveranno mai.
E iniziare a scegliere chi resta allineato ai nostri valori, non alle nostre speranze.
Alla fine, non serve che tutti cambino.
Serve solo credere a ciò che mostrano, non a ciò che dicono.